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Tenuta di Fessina: A’ Fimmina su la Muntagna

Tenuta di Fessina

Tenuta di Fessina è una delle più reputate aziende vinicole alle pendici dell’Etna, situata in Contrada Rovittello (nel Comune di Castiglione di Sicilia).

Tra i produttori che hanno dato nuovo slancio all’enologia sull’Etna, Silvia Maestrelli, già produttrice di vino toscano nella sua tenuta Villa Petriolo di Cerreto Guidi, che una quindicina di anni fa ha deciso di scommettere con passione sulla Sicilia con un ambizioso progetto all’insegna della qualità. Affascinata da questa terra dalla straordinaria ricchezza, nel 2007 ha acquistato un vecchio palmento del XVIII secolo in pietra lavica, che si affaccia su un vigneto del secolo scorso, circa 7 ettari di Nerello Mascalese.

L’Etna

L’Etna, il più alto vulcano attivo d’Europa, è entrato a fare parte dal 2013 del Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. ‘A Muntagna – come è chiamata da sempre dai locali – è un luogo molto particolare. Racchiuso tra la valle dell’Alcantara, una delle bellezze naturalistiche più scenografiche della Sicilia, il bacino del Simeto e la piana di Catania da un lato ed il mare dall’ altro, il massiccio dell’ Etna è il grande “padre custode” dell’isola, in un misto di rispetto e timore. Esteso per 1570 Km2 e con un perimetro di 221 Km, la sua vetta sfiora i 3350 m. con falde dolci, fino i 1550 m., coltivate ed abitate. Si evidenziano colate di lava scura con chiazze di bosco e macchie di ginestre fino ai 2400 m. e poi, a finire, nuda roccia. La base del vulcano appare ben rilevata sul livello marino, mentre il cono si erge fino ai 2900 m., dove si appiattisce in un altipiano ellittico come il residuo di un vecchio cratere, per arrivare al cono terminale, ancora attivo. Centinaia di coni lavici secondari si trovano sparsi lungo il pendio, dai quali occasionalmente fuoriesce materiale lavico che arriva spesso fino alla zona popolata.

Il terreno vulcanico è costituito da lava, basalti, tufi, lapilli e ceneri molto permeabili all’ acqua. Sulla cima è sempre presente la neve nel periodo invernale, ma la zona risulta essere arida in quanto priva di fiumi e ruscelli. Questi ultimi si trovano abbondanti in basso, insieme a sorgenti e pozzi.Una montagna che cambia tutti i giorni. Tutti i giorni esce un po’ di cenere, un po’ di polvere, qualche sbuffata di fumo. Ed il paesaggio cambia visibilmente. Questo fumo apporta nuova terra alla montagna, che cresce, si rigenera. Non smette mai di sbuffare, da cinquecentomila anni e forse più, e riversa cenere e lapilli che si depositano e si distribuiscono nel fluire delle stagioni, a volte accumulati, altre volte spazzati via dall’acqua. A volte rimescolati e coperti da lava fluente, nascosti al verde ed alla coltivazione per centinaia di anni, fino a quando, paziente, la natura ricomincia il suo lavoro di conquista della roccia e ci regala conche irregolari, piccoli vasi di terra che, coltivati per bene, danno frutti meravigliosi.

Le vigne della Tenuta di Fessina sono uno di questi vasi di terra particolare, ricca della sua povertà. Tra Linguaglossa e Randazzo si incontrano molte di queste forme che coccolano i vigneti come balie generose. Vigneti che per destino danno vini molto diversi, generati da suoli e microambienti talmente particolari da renderli unici.

Dal punto di vista enologico, l’Etna si presenta come una“mezzaluna” vitata, compresa tra i comuni di Randazzo sul versante Nord e quello di S.Maria Licodia sul versante Sud. I due versanti hanno vocazioni e climi diversi, più freddo e ventilato quello a Nord con forti escursioni e nevicate – dove prevalgono le varietà locali vocate ai grandi rossi, come il Nerello Mascalese, il Nerello Cappuccio e la rara varietà della Minnella mentre nei quadranti meridionali – più soleggiati, prossimi al mare e con piovosità più accentuata – danno il meglio di sé le uve da bianchi, in particolare
Carricante, che acquistano così mineralità e rotondità, a complemento di una acidità strutturale di base che garantisce ai vini una lunga e felice vita.

La Tenuta e le vigne

Il progetto prende corpo nel 2007 quando la produttrice toscana acquista un vecchio vigneto di Nerello Mascalese risalente al secolo scorso. Al centro del vigneto, un vero scrigno: un palmento del Settecento in pietra lavica, con l’antica “chianca” – torchio per la pressatura delle vinacce – ancora intatta.

“I’ vigne” di Fessina, come la gente di queste terre chiama da sempre la tenuta, raccontano bene la cura e l’amore con cui sono state coltivate e conservate dai precedenti proprietari, a cui è stato dedicato, come forma di ringraziamento per non aver mandato in fumo i vigneti sull’Etna, il cru di Nerello Mascalese “Il Musmeci, Etna DOC Riserva Rosso”. A colpo d’occhio, Fessina appare come un vero giardino dai frutti d’oro o un bosco nano di brillanti chiome verdi spettinate dal vento nutriente della Montagna di fuoco,  ncastonato tra due fertilissime colate laviche, con alberelli centenari avvitati su se stessi ed espressivi come sculture naturali. Impossibile non innamorarsene a prima vista.

Il cuore pulsante di Fessina batte a 670 mt slm., in contrada Rovitello, Castiglione di Sicilia (CT). Le vigne – circa 7 ettari – sono situate tra due antiche sciare semicircolari, colate laviche del passato che isolano il vigneto come vecchi muri dei “clos” francesi, creando un microambiente unico. I noccioleti si alternano alla vite, qualche pianta di olivo completa il puzzle agrario delle rasole, che ritagliano i terreni coltivabili ingabbiandoli in scuri muri di pietra lavica. A Fessina si trovano ancora vecchi vigneti, prevalentemente piantati col metodo tradizionale ed antichissimo
dell’alberello etneo in quadro, con età variabili tra i 70 ed i 110 anni e con alte densità di viti per ettaro ma una produzione limitata di grappoli. Il vigneto è situato su una dorsale di terreno poco profondo, nero, con un’importante presenza di sabbia, ricco di piccole pomici e fini argille destrutturate. Su questo terreno abbondano oligoelementi, ferro, potassio, calcio, fosforo, magnesio, manganese: i vini ottenuti dalle uve prodotte su questi suoli sono in grado di stupire per la ricchezza e la complessità dei profumi accompagnati ad un’ interessante ed elegante struttura. Sia
attraverso il profumo che attraverso il sapore, è percettibile la spiccata mineralità. A Rovittello l’inverno è rigido, con nevicate frequenti, la primavera è fresca e piovosa, l’estate calda e asciutta, un autunno lungo, tiepido, con un differenziale termico molto elevato tra la notte e il giorno.

Vini “verticali”, dalla netta acidità e il profilo definito. A Fessina si pratica una viticultura fatta a mano legata alla tradizione contadina, la cui memoria vibra tutt’oggi con i terrazzamenti storici che sostengono autentiche perle rocciose: su queste piccole terrazze crescono Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante in prevalenza. La filosofia della Tenuta è stata chiara fin dal primo momento puntando sulla valorizzazione della biodiversità, le interazioni tra i vari genotipi creano complessità ed una serie di connessioni che vanno intese come una collettività armonica di
elementi del tutto differenti l’uno dall’altro.

L’attenzione al varietale è massima, in particolare il Carricante in purezza ha sempre giocato un ruolo fondamentale nei progetti di Fessina, con la prima annata di A’Puddara si è percepita la potenzialità di un idea, quella di dare piena espressione alla bacca bianca per eccellenza qui sul vulcano. Anche in questo caso Silvia si è concentrata sulla zona di elezione atta a regalare un espressione prorompente. Biancavilla, a sud è senza dubbio una zona storicamente legata al Carricante, ad altezze impervie di 900 metri ed oltre, dove il Mascalese difficilmente matura, questa varietà ha trovato terreno fertile tra le sabbie piu antiche di tutto il comprensorio. Un’altra zona su cui Fessina ha voluto investire per garantire un altre espressione caratteristica del Carricante in purezza è Milo, ad est, qui siamo addirittura più alti e le sabbie nere e cariche di minerali garantiscono rotondità e grassezza per un espressione meno verticale ed acida, ma altrettanto complessa e unica.

La filosofia è quindi legata alla tradizione etnea, la vigna ha solo quello di cui strettamente necessita ed in cantina gli impatti sono minimi. E’ un percorso vocato all’artigianalità, ed al  rispetto della natura nelle sue varie sfaccettature, su tutti i suoi versanti con le peculiarità che ne conseguono e che vanno rispettate. La coltivazione è “consapevole”: ci sta solo quello di cui ha bisogno la vite.

I vini

La Tenuta di Fessina produce alcuni vini ormai entrati nell’Olimpo del vino italiano per la loro limpida espressione di territorialità. Ne segnaliamo i due più significativi, invitandovi a venire nella nostra Enoteca per conoscerli meglio.

“Il Musmeci” è l’Etna DOC Rosso più rappresentativo, recante anche in etichetta l’anima di Fessina, l’antico palmento del Settecento in pietra lavica. Prodotto a Rovittello, a 670 mt slm nel versante settentrionale del vulcano da una selezione degli alberelli di Nerello Mascalese più vecchi, centenari, è la più impegnativa espressione dell’Etna DOC Rosso di Tenuta di Fessina. Maturato in tonneaux e grandi botti da 35 hl, è un vino elegante, longevo, dalla grande freschezza e il carattere austero. Il Musmeci è stato definito un “Barolo dell’Etna” per il rigore e la finezza che lo contraddistinguono. Premiato dalle principali Guide ai vini d’Italia sin dalla prima annata, il 2007, ambisce a trarre il meglio da questa terra, con il rigore e il rispetto che l’Etna richiede.

A’ Puddara: è un cru di Carricante per un Etna DOC Bianco che è un doveroso omaggio alla Sicilia. Dedicato alle stelle che si avvistano dal mare sulla vetta del vulcano in estate, le Pleiadi, dette in dialetto “A’ Puddara”, la chioccia, è un vino rigoroso e delineato come la cima della Montagna che si staglia nella notte. Riscoprendo le potenzialità di un comprimario dei vitigni principali dell’Etna, Tenuta di Fessina si rivela capace di regalare grandi bianchi dove il territorio e la mano dell’uomo, non invasiva ma rispettosa della terra e delle tradizioni da cui cresce, consentono la piena espressione. A’Puddara fermenta interamente in botte grande, come da antica consuetudine etnea per la vinificazione del Carricante. Prodotto nella contrada di Manzuedda a Biancavilla, versante sud dell’Etna, a 900 metri slm, è un autentico vino di montagna, in grado di coniugare, nel suo pallore e nel suo aroma, nella sua freschezza e nella sua vena nascosta di affumicato, le nevi perenni della vetta e le fiamme del vulcano. Una splendida sintesi della Montagna di fuoco, che ha consentito a Tenuta di Fessina di raccogliere i principali riconoscimenti del mondo del vino  italiano e internazionale sin dalla prima annata sul mercato, la vendemmia 2009.

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