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Vini

Terre del Sillabo: il vino “culto” di Lucca

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In tutta Italia, sia nelle zone affermate che in quelle meno conosciute, esistono produttori che, per loro storia, capacità di leggere il territorio e i vitigni, nonché di introdurre stili produttivi molto personali hanno saputo ritagliarsi uno spazio nel cuore e nelle cantine degli appassionati. In alcuni casi riservandosi una nicchia di successo che ha trasformato i loro vini in bottiglie ricercate e collezionate, ad esempio per averne dimostrato le capacità evolutive nel tempo. Pensiamo a Valentini in Abruzzo, Miani in Friuli Venezia Giulia, la Cantina di Terlano in Alto Adige, solo per citarne qualcuno ormai celebre.

In Toscana abbiamo alcuni felici esempi che sono diventati modelli anche per altri vignaioli, a iniziare da Biondi Santi a Montalcino, che ha “inventato” il Brunello più di un secolo fa, per oggi giungere ai Pinot dell’Appennino. In Lucchesia da un lato c’è la Tenuta di Valgiano che ha guidato il gruppo di Lucca Biodinamica, dall’altro l’esperienza sui vini bianchi di Giampi Moretti a Terre del Sillabo.

Terre del Sillabo si trova a Lucca in Valfreddana, antica area di collegamento tra la Lucchesia e la Versilia. Si tratta di un piccolo produttore, agricolo e integrale: produce in media 15.000 bottiglie l’anno, non acquista né uve né vino, anche nelle vendemmie più sfavorevoli, raccogliendo da viti in media ormai trentennali. La prima annata imbottigliata è stata il 1993 e i vini, prevalentemente bianchi, vengono commercializzati dopo alcuni anni di affinamento in cantina.

Giampi Moretti non ha mai considerato i bianchi come vini di “serie B”, buoni da giovani essenzialmente per aperitivi estivi: al contrario, ricerca in essi complessità e ricchezza, al pari di un rosso di rilievo, e in questo senso esegue lunghi affinamenti e commercializza le bottiglie solo quando un vino sembra sia giunto ad un giusto livello di maturazione, a prescindere dalla vendemmia in cui è nato: così, un 2012, un 2013 e un 2016 che proponiamo in vendita sul nostro e-commerce e nel nostro locale Gino Bistrot, sono i vini attualmente in commercio.

Anche se sono distribuiti sull’intero territorio nazionale e i vini si trovano nelle carte di diversi ristoranti di alto livello, da parecchi anni ormai Terre del Sillabo ha deciso di farsi da parte rispetto al convenzionale “circo mediatico” connesso al mondo del vino: non invia più campioni alle guide e non ricerca attivamente il supporto della stampa specializzata. Come dice Giampi: “Partendo dal principio che un vino – se è prodotto integralmente agricolo – non può essere rappresentato da un voto, o da un numero di stellette o altri appigli sintetici, abbiamo tentato – senza alcuna presunzione, ma con una punta di umiltà – di fare vini da bere e non vini da leggere”.

Il vino che vi proponiamo è il Sauvignon 2012, una bottiglia che saprà sfidare palati competenti o incuriosire chi ricerca in un bicchiere un’espressione territoriale completa, concedendosi un vino da un vitigno che, spesso, viene conosciuto per le sue caratteristiche aromatiche anche troppo spinte e dirette. Il Sauvignon di Terre del Sillabo, invece, è un vino di grande eleganza e abbinabilità gastronomica, capace di sposare anche piatti complessi.