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Elio Grasso: un’orgogliosa famiglia di Langa

Elio Grasso

Elio Grasso è tra i più autorevoli nomi che, negli ultimi 40 anni, hanno rivoluzionato il mondo del Barolo, portando ad un rinnovamento qualitativo e di immagine di tutte le Langhe.

L’azienda e la sua storia

L’azienda Elio Grasso è situata nel comune di Monforte d’Alba e conta su 42 ettari di cui 24 di boschi e prati che circondano i 18 impiantati a vigneto, oggi Patrimonio Unesco.
I Grasso amano essere riconosciuti prima come contadini e poi come produttori: è quello che considerano il loro modo di onorare e continuare il lavoro di chi prima di essi ha affrontato le difficoltà tipiche di chi lavora con la natura e con il vino. Per questo la famiglia Grasso vuole evidenziare, senza presunzione, quei convincimenti e modi di essere di tutte le famiglie contadine di Langa, quei tratti caratteristici che credono facciano la differenza.

I vigneti proprietà della famiglia, da sempre costituiscono il patrimonio dell’azienda, in un’area che è sempre stata considerata ad alta vocazione, come testimonia l’inserimento dei vigneti nella mappa delle migliori vigne realizzata dal grande storico Lorenzo Fantini agli inizi del secolo scorso.
Agli inizi degli anni Ottanta Elio Grasso e la sua famiglia hanno deciso di tornare alle origini come viticoltori, pur consapevoli che il lavoro non finisce in fondo al filare e senza pensare di dover inventare qualcosa, ma semplicemente di limitarsi a rispettare, senza chiusure mentali, il meglio della tradizione ed il lavoro di chi li ha preceduti.

Il territorio e i vigneti

Monforte d’Alba, già pagus romanus e quindi possedimento longobardo e in epoca medioevale epicentro dell’eresia catara, ideale punto d’incontro tra la Langa albese, il doglianese e l’Alta Langa è universalmente considerato una delle grandi capitali del Barolo, della cui area di produzione fa storicamente parte.

Il Barolo a Monforte può contare su una serie di cru prestigiosi e di vigneti differenti per esposizione e composizione dei terreni, che esprimono vini che abbinano struttura ed eleganza, finezza aromatica, carattere saldo e grande tenuta nel tempo.

Consapevoli dell’esigenza primaria di rispettare ed esaltare le caratteristiche peculiari dei vigneti, Elio Grasso ha considerato questi terroir come una sorta di luogo magico dove ritrovare le radici. La prima logica conseguenza è stata la scelta di vinificare ed imbottigliare separatamente a partire dal 1978 le uve dei vigneti, preoccupandosi che l’azienda agricola potesse trovare uno spazio proprio in un mercato dove operavano già bravi viticoltori.

La politica dei piccoli passi è cominciata con progressivi reimpianti di Nebbiolo, Barbera e Dolcetto e dal 1986 anche un piccolo appezzamento di uva non autoctona, lo Chardonnay, “educandola” ad essere espressione del terroir in cui è stata introdotta. Attualmente la produzione media non supera le novantamila bottiglie, una quantità tale da consentire di mantenere un’impostazione familiare del lavoro e un controllo meticoloso in tutte le fasi, dal lavoro in vigna a quello in cantina.

La cantina e i vini

Anche se la dimensione è rimasta quella di una piccola azienda, i Grasso hanno pensato di attrezzarsi adeguatamente e di dotarsi degli spazi necessari dove lavorare nel modo più semplice e razionale possibile, conseguenza della scelta fatta, da oltre trent’anni, di produrre tutti i vini in purezza, vinificando le uve per singolo vigneto.
La cantina è dotata di appositi locali dove le vinificazioni e gli affinamenti si svolgono con ogni cura e senza fretta, lasciando ad ogni vino il tempo di maturare e di raggiungere il giusto equilibrio, prima dell’imbottigliamento. E anche una volta in bottiglia, i vini riposano per diversi mesi prima di uscire dalla cantina. Dotati di un importante potenziale d’evoluzione nel tempo, ma già apprezzabili ed equilibrati anche in giovane età.

Elio Grasso è particolarmente noto per le sue cuvée di Barolo monovigneto, molte delle quali potrete trovare da Gino Frutta&Bistrot, ma il portfolio comprende una gamma di altri vini tra cui il Langhe Nebbiolo Gavarini, un Dolcetto d’Alba e la Barbera d’Alba Vigna Martina. L’azienda produce anche piccole quantità di uno Chardonnay fermentato in barrique, chiamato Educato da un appezzamento di un ettaro.

Vengono utilizzate solo uve di proprietà. Gli appezzamenti di punta di Grasso si trovano intorno alla cantina e comprendono una parte privilegiata del vigneto Ginestra e quasi tutti i vigneti Gavarini sul crinale sopra la cantina. Grasso ha anche impianti più recenti nel vigneto Rüncot sui pendii soleggiati appena sotto il giardino terrazzato della cantina.

In cantina la fermentazione avviene in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. L’invecchiamento varia a seconda della cuvée: la Riserva Rüncot matura in barriques di rovere francese per due anni, e poi altri due anni in bottiglia, mentre i Barolo Gavarina Chiniera e Ginestra Casa Maté maturano nelle più tradizionali botti di rovere di Slavonia da 2500 litri. Le cantine per botti sono state scavate nella roccia, il che consente una precisa regolazione della temperatura.

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