In questo articolo (e nel successivo) parleremo di chiocciole. Ma non, come potreste aspettarvi, di lumache, al sugo o alla bourguignonne, ingredienti e pietanze che spesso si associano all’autunno. Bensì dei premi che la Guida Slow Wine assegna ogni anno non ai vini ma alle aziende che rispettano, secondo la redazione, quei parametri di “buono, giusto e pulito” che sono parte fondativa dell’identità di Slow Food. Cantine che “per il modo in cui interpretano valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food” ricevono quindi questo simbolo in Guida.
La dodicesima edizione della Guida, che recensisce 1.958 cantine, è stata presentata pochi giorni fa a Milano. Ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento sono quest’anno 218 cantine, tra cui compaiono 23 novità. La regione che conta più chiocciole è il Piemonte, seguono la Toscana e il Veneto.
Slow Wine è la guida completa al vino italiano che ogni anno seleziona, grazie a un ampio numero di collaboratori sui territori, le migliori cantine e le più interessanti bottiglie del panorama enologico nazionale. Con questa nuova edizione torna finalmente la formula vincente delle visite in cantina.
A ogni cantina è dedicata una scheda che si compone di tre parti: la prima dedicata alle persone che vivono e lavorano in azienda, la seconda ai vigneti e alle modalità con cui vengono accuditi, la terza ai migliori vini prodotti che si trovano in commercio.
Da Gino Frutta&Bistrot è presente un’ampia selezione di cantine “chiocciolate”, che abbiamo selezionato anche grazie alla Guida, di cui ci piace l’affidabilità e l’apertura anche verso piccole produzioni artigianali. Ecco una panoramica di quelle extra-regionali.
ABRUZZO
EMILIA-ROMAGNA
- Orsi – Vigneto San Vito
LIGURIA
MARCHE
- Fattoria San Lorenzo
PIEMONTE
SICILIA
- Barraco
- Marco De Bartoli
TRENTINO
VENETO
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