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Vosne Romanée: la perla centrale nella collana della Borgogna

Vosne Romanée

La Borgogna non ha prodotto niente di meglio di questo piccolo angolo dove si fondono tutti gli elementi del suo fascino”. Così scriveva Gaston Roupnel, celebre storico della campagna francese.

Vosne Romanée è, all’interno della Borgogna e dei suoi vini, il fulcro e il luogo dove è presente, in poche centinaia di metri, un insieme di vigne i cui nomi fanno esaltare tutti gli appassionati di vino del mondo.

I Cru di Vosne Romanée

La denominazione Vosne-Romanée prevede la produzione unicamente di vini rossi da Pinot Noir.

Questa “perla centrale nella collana della Borgogna” ospita 8 tra i più leggendari Grands Crus: Romanée-Conti, Romanée Saint-Vivant, La Romanée, La Tache, La Grande Rue, Richebourg e, nel vicino comune di Flagey-Échezeaux, Échezeaux e Grands Échezeaux.

Vicino a questo paradiso, la denominazione Village Vosne Romanée e i suoi 14 Premiers Crus esprimono l’uva Pinot Nero al suo meglio. Premiers Crus che, nel Comune di Vosne-Romanée, portano il nome: Les Beaux Monts, Les Suchots, Aux Brûlées, La Croix Rameau, Clos des Réas, Les Gaudichots, Les Chaumes, Aux Malconsorts, Au-dessus des Malconsorts, Cros Parantoux, Aux Raignots, Les Petits Monts. Mentre nel Comune di Flagey-Échezeaux: Les Beaux Monts, Les Rouges, En Orveaux. Il tutto in soli 151,91 ettari (di cui 57,19 ha Premier Cru)!

I suoli

Gli appezzamenti che fanno crescere la denominazione comunale si trovano o in cima al pendio o ai suoi piedi, su entrambi i lati dei Grand Cru e, in alcuni casi, raggiungono la stessa altitudine. I terreni sono calcarei misti a marne argillose. La profondità del terreno varia da alcune decine di centimetri a 1 metro di profondità. L’esposizione è ad est.

I vini

Le sfumature di rosso variano dal rubino puro al tulipano nero e sono spesso piuttosto intense. Altre volte il vino di Vosne Romanée è di un rosso fuoco che tende al granato con un tocco di cremisi. La frutta matura sopra le spezie è spesso l’ingrediente principale del bouquet, dove è netta la presenza di fragola, lampone, mirtillo o ribes nero. Questi aromi raffinati e ben amalgamati evolvono con l’età in ciliegie sotto spirito, frutta conservata, cuoio e pelliccia e sentori di selvaggina/bosco.

Al palato il vino di Vosne Romanée, dal Village al più celebrato Grand Cru, è vellutato e distinto – il Pinot Nero al top della sua forma. Il vino può sembrare un po’ austero in gioventù; ha bisogno di tempo in bottiglia per sviluppare struttura e consistenza carnosa. Spesso corposo e voluttuoso, questo vino è stato definito come “l’equivalente di un nudo di Rubens”.

A tavola

La struttura fortemente tannica ma comunque perfettamente levigata di questo vino speziato, opulento e carnoso, lo inclina verso carni dal sapore deciso, dalla consistenza marcatamente fibrosa che il vino, soprattutto nei suoi Grand Cru, sa domare e avvolgere. Pollame di buona qualità, agnello (pazientemente arrostito al forno) e selvaggina da penna arrosto sono facili prime scelte. Ma un taglio spesso di manzo magro e dalla consistenza soda si abbinerà alla pienezza del vino, mentre il couscous piccante con il pollame sarà ugualmente deliziato da un Vosne Romanée Viggage per compagnia. Questo vino ha una personalità sufficiente per accompagnare anche formaggi dal sapore intenso.

I suggerimenti di Gino

Nell’ampia selezione di vini di Borgogna disponibili da Gino Frutta&Bistrot, non possono mancare le bottiglie del Comune e dei Cru di Vosne Romanée. Ecco alcuni suggerimenti:

Vosne-Romanee 1er Cru Aux Brulées 2018 Bruno Clavelier. Le vigne di Bruno Clavelier provengono da una selezione massale e la maggior parte è stata piantata negli anni ’30 e ’40 del XX secolo. Clavelier è stato uno dei primi ad adottare la viticoltura biologica (certificato nel 1999) e pratica la viticoltura biodinamica dal 2000.

Echezeaux Grand Cru 2017 Domaine Confuron-Contetidot. Il Domaine Confuron-Cotetidot nasce nel 1964 nella splendida cornice della Côte de Nuits. L’Echezeaux è un grandissimo Pinot Noir dall’altissimo potenziale di invecchiamento, che necessita di qualche tempo in bottiglia per esprimere al meglio l’eccezionale terroir che rappresenta.