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Château Margaux: un’icona da cinque secoli

Château Margaux

Château Margaux è un’icona del vino di classe e raffinatezza da cinque secoli. Bottiglie che gli appassionati di tutto il mondo sognano di bere almeno una volta nella vita.

La storia

Conosciuto fin dal XII secolo, era chiamato “La Mothe de Margaux” (il tumulo di Margaux) e, a quel tempo, non aveva viti. Il vecchio nome non è capitato per caso; in una regione pianeggiante come il Médoc, il minimo “tumulo” era facilmente distinguibile e i vini più grandi si producono sempre su terreni in pendenza che garantiscono un buon drenaggio.

Alla fine del XVII secolo, Château Margaux occupava 265 ettari, terra che non sarebbe stata più divisa. Un terzo della tenuta era dedicato alla vite, cosa che accade ancora oggi. In quegli anni, Inghilterra e Olanda bevevano “claret”, un vino pallido che non invecchiava bene. Château Margaux divenne l’epitome dell’arte della vinificazione e la gerarchia tra le diverse crescite bordolesi era già in corso di definizione. Nasce così il mito di Château Margaux.

Nel 1705 la London Gazette pubblicò la prima asta dei Cru bordolesi: 230 barili di “Margose”! L’annata 1771 è stata la prima “claret” ad apparire in un catalogo Christie’s. Nel 1801 Bertrand Douat, marchese de la Colonilla, acquistò la tenuta e giudicò il maniero non degno della fama del suo vigneto. Al suo posto costruì la proprietà che tanto apprezziamo oggi.

Fu poi nel 1977 che André Mentzelopoulos acquistò la proprietà. Le colonne ioniche che ornano il peristilio del castello gli ricordarono la natia Grecia e gli consentirono di cogliere, grazie alla sua formidabile acutezza intellettuale, il grande volume di lavoro richiesto per riportare Margaux al primo posto tra i Cru del Médoc.

Dall’inizio del XXI secolo, i vini di Bordeaux stanno riscuotendo un successo senza precedenti. Il mondo intero sembra avere gli occhi puntati su Bordeaux, dove la domanda di questi grandi vini non smette mai di crescere. Questa prosperità, così come la rapida espansione di altre regioni del mondo, ha collocato Château Margaux in un clima più competitivo, e ha anche permesso di sottolineare la sua posizione unica: quella di 1er Grand Cru Classénel 1855, godendo di un terroir che è stato plasmato dai secoli che passano.

I vini

Dal 17° secolo, il primo vino di Château Margaux è riconosciuto come uno dei più grandi vini del mondo intero.
Deve le sue qualità uniche al genio del suo terroir e al lavoro appassionato di un susseguirsi di generazioni. È un vino straordinario che nasce da una combinazione di caratteristiche che solo raramente si trovano: finezza, eleganza, complessità, densità, intensità, lunghezza e freschezza. Sebbene la sua concentrazione tannica possa essere eccezionale, è raro rilevare l’astringenza.

Le grandi annate si distinguono per la loro formidabile capacità di commuoverci. Le annate “minori” danno piacere ai conoscitori appassionati: offrono il vantaggio di evolversi molto rapidamente e, dopo qualche anno, rivelano, al posto della potenza, quella sottigliezza che è prerogativa dei grandi terroir.

Château Margaux ha una straordinaria capacità di evoluzione. Negli anni sviluppa una finezza, una complessità aromatica e una notevole presenza al palato.

La produzione di un secondo vino risale probabilmente all’inizio del XVII secolo perché inseparabile dalla ricerca dell’eccellenza iniziata in quel momento. Venduto con il nome di “Château Margaux 2° vino”, nel 1908 assunse il nome permanente di Pavillon Rouge du Château Margaux. Dalla metà degli anni ’90, la creazione a sua volta di un terzo vino, ha consentito al Pavillon Rouge una selezione sempre più rigorosa. Da qualche anno, un terzo della vendemmia è andato al primo vino, appena il 30% al Pavillon Rouge, e il resto è diviso tra il terzo e il quarto vino.