Il vino rosso fa bene? La verità scientifica
In che modo il vino rosso fa bene?
Se partiamo dal presupposto che il nostro corpo si trova – se va bene – in perfetto equilibrio fisiologico, allora guarderemo con favore a tutte le sostanze che tendono a mantenere questo equilibrio.
Da piccoli qualcuno ci ha detto che le vitamine e le fibre fanno bene, e quindi via con la mela al giorno e le insalatone miste con i crostini. Ma elencare uno per uno tutti i nutrienti e gli effetti dell’intera gamma di frutta e verdura che consumiamo è abbastanza difficile.
Certo, parliamo di cibi per rafforzare il sistema immunitario, ma c’è molto, molto altro.
Invece il vino rosso ci semplifica la vita: fa bene solo una piccola molecola attiva contenuta al suo interno.
Vediamola insieme.
Il resveratrolo
Se vogliamo capire in che senso il vino rosso fa bene dobbiamo prima di tutto andarci a fare una cultura su questa molecola attiva presente in buona misura nella buccia dell’acino dell’uva rossa.
Quando si verifica un processo infiammatorio nel nostro organismo, diciamo una sbucciatura al ginocchio, le piatrine presenti in loco fiutano il pericolo e hanno bisogno di richiamare altre piastrine.
Ne hanno bisogno per intrecciarsi insieme e creare un coagulo (quella che sarà poi la “crosta”), fermando così il sangue che sta uscendo dalla ferita. Come fanno? Secernono trombossano, una molecola che attira altre piastrine.
quindi sfavorisce l’aggregazione piastrinica e la formazione di coaguli.
Che azione ha il resveratrolo
Ecco che se immettiamo in questa infiammazione del resveratrolo, lui va a inibire il trombossano. In pratica, sfavorisce l’aggregazione piastrinica e la formazione di coaguli.
Ci interessa per il ginocchio sbucciato? Non molto.
Piuttosto, ci interessa perché una delle principali cause dell’aterosclerosi (=infarto e ictus) sono i problemi con le arterie, o per dirla in termini medici l’ossidazione delle LDL e la carenza di produzione di monossido d’azoto dell’endotelio dell’arteria.
E, guarda caso, una sostanza di riconosciute capacità protettive per questi due fenomeni è proprio il resveratrolo!
Stavolta non lo dicono i nostri nonni, ma diversi studi scientifici.
Le piccole placche di aterosclerosi che si formano nelle arterie di chi avrà un infarto potrebbero essere quindi – in parte – prevenute da un’integrazione regolare di questo principio attivo!
Se il vino rosso fa bene, attenzione alla quantità
C’è sempre un “ma”, soprattutto quando si tratta di cibi buoni e di consigli dati fuori da uno studio medico.
Fino a una certa quantità, il resveratrolo aiuta le arterie prevenendo le placche aterosclerotiche che causano infarto e ictus. Ma da una certa quantità in poi, circa 2 bicchieri al giorno, le altre sostanze contenute nel vino cominciano a darci fastidio. Ad esempio, l’etanolo e i solfiti.
Quindi, come dice il buonsenso, è meglio non esagerare, altrimenti gli effetti benefici verrebbero spazzati via da quelli tossici.
Peccato, vero?
Il vino rosso fa bene, ma non tutto
Ultima considerazione da fare: meglio bere bene, o non bere affatto. Un vino ben fatto e correttamente conservato presenta rischi di tossicità inferiore rispetto a prodotti di massa o artigianali, quindi a questo punto non possiamo che consigliare di bere vino rosso bene, poco e senza credere di aver trovato la medicina a tutti i mali.
E ora, beviamoci su!
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