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Vini

Giulio Ferrari: la storia del vino spumante in Italia 

Giulio Ferrari: la storia del vino spumante in Italia

Giulio Ferrari: la storia del vino spumante in Italia

Nato nel 1879 a Calceranica, in Trentino, Giulio Ferrari è considerato uno dei pionieri del vino spumante nella nostra penisola. La sua famiglia è trentina e possiede del terreno agricolo sia in Italia sia nella parte tedesca del Tirolo; già qualche parte di questi possedimenti era dedicata alla cultura della vite e a una modesta produzione di vino.   Giulio Ferrari, dopo la scuola dell’obbligo, si iscrive all’istituto agrario di San Michele all’Adige dove, nella splendida cornice di un antico monastero agostiniano al confine tra l’area tedesca e quella italiana del Tirolo, il ragazzo ha modo di approfondire la viticoltura e alcune tecniche enologiche che per l’epoca rappresentavano già un’avanguardia.

Il viaggio in Francia

Erano gli anni in cui le scienze nei più diversi campi umani cominciavano a stabilizzarsi e a darsi delle regole. Anche il giovane Giulio Ferrari cerco di estrapolare le regole per fare il vino, durante il proprio percorso di studio e nei successivi viaggi che fece. Sono i 5 anni in Francia che gli fanno conoscere il metodo champenois e che lo spingono a riportare in patria alcune barbatelle di vitigni di Bordeaux, Pinot e vitigni renani. Tutte queste varietà avrebbero potuto adattarsi al suo territorio d’origine. Un vero e proprio disegno imprenditoriale, coltivato nonostante le incertezze politiche che aleggiavano nell’impero asburgico tutto attorno a lui.

Il metodo champenoise in Italia

Ed ecco che entra in campo la prima sperimentazione, il primo prodotto avanguardistico della fervida mente di Ferrari: è il 1902 e la cantina di famiglia di Calceranica inizia a produrre delle bottiglie di Borgogna. In parallelo usa le uve delle colline di Lavis per spumantizzarle nella cantina del cognato, il barone De Schulthaus: è lo Champagne Maximum Sec G. Ferrari. Il successo è immediato. Nel 1937 lo champagne italiano di Ferrari viene premiato a Parigi con il Diplome de Grand Prix, ed è ormai evidente al mondo enologico che si può produrre un buono spumante anche all’infuori dei territori eletti dai colleghi francesi. Ma la seconda guerra mondiale cala la sua coltre anche sulla produzione di Ferrari, che aveva appena iniziato a essere commercializzata grazie alla figura del commerciante trentino Bruno Lunelli. Forse a malincuore, forse con speranza, la cantina Ferrari viene murata con tutte le bottiglie dentro. Quando nel 1945 tutta l’Italia viene liberata, è il momento di riaprire anche le cantine. Una sorpresa aspetta l’imprenditore: dopo l’invecchiamento, la qualità dello spumante è migliorata, e l’evento segna la nascita della prima riserva Ferrari.

Giulio Ferrari 2007 rosè

Tra le varie linee di spumante Ferrari è doveroso porre l’accento su questa edizione molto particolare. Un rosé d’eccellenza, una vera e propria icona dei rosé italiani, solo per gli olfatti e palati più raffinati.